Un altro movimento attivo nell'ambito
del software libero è quello dell'
open source (Sorgente Aperto). Le
finalità dei due movimenti sono simili anche se le regole
proposte differiscono tanto da essere incompatibili. Open Source vede
il problema del software libero come un problema pratico, GNU come un
problema etico. Fra le licenze approvate da OSI (Open Source
Initiative) c'è anche la FreeBSD che prevede l'inclusione di
software libero all'interno di prodotti proprietari o la SUN Public
License che prevede anche clausole di recesso.
Open Source tra l'altro genera una confusione di terminologia. La
definizione richiede ben di più di consentire meramente l'accesso
ai codici sorgenti ma molti autori, giornalisti e case di software
tendono a sviarne il significato. Molte aziende tentano di utilizzare
le idee del movimento per loro tornaconto: alcune autodefiniscono loro
prodotti Open Source perché l'utente può leggere il
codice sorgente ma non puo' modificarlo o redistribuirlo ma solo
riparare la applicazione comunicando le variazioni alla ditta
produttrice (viene sfruttato il cliente come programmatore di
patch: di pezze per coprire gli
errori). Altre aziende come la Microsoft si inventano definizioni
alternative come lo shared source che consente a enti selezionati di
poter accedere ai codici sorgenti ma con fortissime clausole di non
divulgazione e di non modificazione. L'ultima trovata pubblicitaria
è di concedere la lettura dei sorgenti ai governi e alle
agenzie, il cosiddetto
Programma
per la Sicurezza Governativa. Si tratta chiaramente di una manovra
di immagine visto che solo il 97% del sorgente viene reso pubblico, cosa
ci sarà mai nel 3% rimanente? Accetterebbe un governo di avere la
sicurezza per il 97% della popolazione o del territorio? E poi quali
sono le garanzie? Devono consultarlo i politici che raramente sono
grandi esperti informatici? Io preferisco un software libero che
automaticamente aderisce al
Programma
per la Sicurezza di ogni Cittadino, e non solo a quella dei
governi.
Microsoft, come molte altre case produttrici di software proprietario,
utilizza e imita il software libero a proprio vantaggio.
Afferma
di temere il modello proposto dalla GPL e di trovarsi bene con altre
licenze come la FreeBSD.
Infatti
usa
FreeBsd software integrandolo in prodotti a codice sorgente chiuso.
Anche il modo di diffusione del software libero viene di fatto imitato:
le tecnologie di protezione dalla copia non autorizzata dei prodotti
Microsoft sono facilmente aggirabili. Perché una azienda che
ritiene di essere all'avanguardia per la tecnologia dei propri prodotti
non ha investito anche per la protezione dalla copia abusiva? Non
c'è dubbio che le copie abusive del software se da un lato
danneggiano la società produttrice dall'altro ne facilitano la
diffusione e l'adozione. Una azienda di fatto monopolista può
imporre il prezzo maggiorato agli utenti ufficiali e istituzionali che
devono acquistare copie legali per poter essere retribuita anche del
costo delle copie abusive.
Un altro problema politico relativo al software libero è quelli
dei brevetti.
Attualmente in Europa la tutela del software è correttamente
gestita tramite il diritto di autore, le stesse norme cioè che
tutelano la pubblicazione di libri o di brani musicali. Al contrario
negli Stati Uniti è possibile brevettare i principi costruttivi
dei programmi.
La differenza fondamentale è che il diritto di autore tutela
l'opera non l'idea come invece fa il brevetto. Per chiarire questo
concetto si pensi ad un esempio musicale: se una ditta brevettasse il
giro armonico (es. Do, La minore, Re minore e Sol 7) di fatto potrebbe
abolire il festival di San Remo. Se i giudizi qualitativi sugli aspetti
positivi e negativi dell'abolizione del festival di San Remo possono
essere discordi, dobbiamo essere concordi nell'affermare che si
tratterebbe di una grave limitazione alla libertà di espressione.
E' quello che sta succedendo nel campo del software.
Con i brevetti sul software non è più possibile scrivere
liberamente programmi, sarebbe come camminare in un campo minato
perché ogni soluzione implementativa potrebbe poi risultare ad
una analisi a posteriori coperta da un brevetto.
David Knuth, uno dei più importanti docenti di informatica nel
mondo, in una sua
lettera
del 1994 all'ufficio brevetti statunitense dice "Quando penso ai
programmi che utilizzo quotidianamente per lavorare, mi rendo
conto che nessuno di questi esisterebbe se i brevetti sul
software fossero stati comuni negli anni 60 e 70."
I brevetti bloccano la ricerca nel campo dell'informatica esattamente
come farebbero col festival di San Remo.
Anche i formati dei dati possono
essere aperti (pubblici) o chiusi (segreti).
Un formato è aperto se la struttura di come i dati vengono
memorizzati è pubblicata e accessibile. Sono formati aperti
l'html, pdf, postscript. I dettagli di questi standard sono leggibili e
disponibili: questo significa che molti produttori possono scrivere
applicazioni per poterli elaborare. Al contrario formati come i file
.doc di Word o i file .xls di Excel, così come i formati di
molti programmi proprietari sono chiusi, segreti. Questo significa che:
Ora è chiaro che spedire
documenti in formato chiuso come per esempio allegare a un messaggio di
posta un documento .doc è un atto di grave maleducazione
informatica o da
tecno cretini come
dice
Roberto
di Cosmo. E' come spedire un oggetto racchiuso in un pacchetto
apribile solo con le forbici di una predeterminata marca, forbici molto
costose. Accertatevi che il ricevente possegga quelle forbici,
altrimenti farete una brutta figura.
Purtroppo di esempi di brutte figure istituzionali, così come di
tecno cretini, ce ne sono tanti: moduli per la richiesta di
finanziamento di ricerca alla Unione Europea, bollettini, moduli e
tabelle dei ministeri ecc. tutti divulgati in formati chiusi.
Cosa ci riserva il futuro? Brutte sorprese.
Microsoft e Intel stanno sviluppando il sistema
Palladium: ogni elaboratore
conterrà una chiave segreta di cifratura sconosciuta all'utente.
Tramite questa chiave verrà concessa l'esecuzione solo a sistemi
operativi autorizzati (dalle ditte di Palladium), i programmi
applicativi e i dati dovranno ricevere specifiche indicazioni di
autorizzazione per poter essere eseguiti, letti o aggiornati.
Questo piace molto alle major discografiche e del cinema, nonché
alle multinazionali del software perché porrà fine alla
pirateria: loro sapranno in ogni istante chi sta sentendo, visionando o
eseguendo ogni singola copia delle loro produzioni.
Metterà fine a contenuti immorali o terroristici in rete,
perché sarà possibile censurarli, anche ai virus
perché se i programmi sono difformi dagli originali non
sarà possibile attivarli.
Come piccolo inconveniente porrà fine anche alla privacy, alla
libertà di espressione e al software libero.
Il software libero potrà continuare a funzionare su macchine di
tipo diverso e non compatibili col sistema Palladium, in teoria.
Peccato che se Palladium verrà utilizzato da quanti oggi usano
Windows queste macchine non potranno riprodurre CD o filmati in DVD,
non potranno scambiare messaggi o visitare siti di tipo Palladium in
rete e saranno estremamente costose: un tipo di elaboratore
prodotto in meno esemplari costa di più, è una legge di
mercato.
In questi giorni (gennaio 2003) stanno per essere rilasciati i primi
esemplari di prova del prodotto Microsoft Office 11. Gli organi di
stampa (anche quella tecnico-divulgativa) sottolineano solo che i
documenti possono essere incompatibili con le precedenti versioni di
Office e che il nuovo programma funzionerà solo su Windows 2000 e
XP; pochi hanno notato che Office 11 contiene già le prime
funzionalità del sistema Palladium. Sulla ingerenza dei
produttori nella privacy dei propri elaboratori ce n'è
già anche un esempio nella licenza (EULA) di alcuni prodotti
quali il Windows Media Player. Nella finestrella che molti liquidano
velocemente con un click sul bottone "accetto" c'è
scritto:
"
Microsoft may provide security related updates to the OS Components
that will be automatically downloaded onto your computer. These security
related updates may disable your ability to copy and/or play Secure
Content and use other software on your computer. If we provide such a
security update, we will use reasonable efforts to post notices on a web
site explaining the update." che tradotto suona come: Microsoft
può aggiornare automaticamente per motivi di sicurezza i
programmi e questi aggiornamenti potranno limitare l'esecuzione di
vostri programmi o la riproduzione di vostri contenuti. Microsoft
farà il possibile per annunciare in un sito web la spiegazione
degli aggiornamenti.
Pensateci prima di premere il bottone "accetto" la prossima volta!